
Il secondo giorno purtroppo abbiamo incontrato la pioggia, ma non ci siamo comunque scoraggiati: volevamo visitare alcune parti meno conosciute ma affascinanti di Copenaghen.
Per prima cosa da buon italiano volevo bermi un buon caffè espresso, la notte era stata di riposo e il risveglio piacevole quindi un buon caffè calzava a pennello. Il problema è che noi italiani abbiamo la fissa che all'estero non si beve un buon caffè ma a Copenaghe invece è possibile ed è una realtà ben conosciuta.
In un piccolo locale situato al di fuori del centro infatti si trova Caffè Collective, uno stanzino e poco più dove oltre alla macchina del caffè si trova anche la macchina per tostarlo. Veramente interessante e curioso perchè il caffè viene tostato esattamente sotto il tuo naso, l''accoglienza importante del proprietario che ti rifà il caffè se non ti piace e si dedica accuratamente all'esecuzione della tua bevanda con minuziosa cura.
Lasciando il caffè, ci siamo diretti a Christiania, un quartiere particolare, una zona della città riservata ad artisti frustrati che non riescono ad emergere e per la maggior parte ubriaconi hippy e fumati cronici. Tutto sommato però questo quartiere ha un certo fascino, tra colori stravaganti, musica a tutto volume e anche profumo di marjuana (oltre che banchetti veri e propri per la vendita) si sente aria libertina e voglia di evadere.
Per ora di pranzo decidiamo di dirigerci dinuovo nel quartiere di Norrebro, l'escursione in Christiania è stata ineressante ed anche se abbiamo camminato sotto la pioggia ed in mezzo al fango abbiamo voglia di fare qualche passo in più per raggiungere Herman un piccolo bistrot dall'aria giovanile proprio davanti a Relae il ristorante dell'ex Secondo Chef di Redzepi.
Inizialmente volevamo provare un'altro locale, per assaggiare la cucina danese, ma in particolare gli smorrebrod, una specie di crostini molto appettitosi.

Purtroppo non siamo riusciti ad assaggiare questa specialità ma da Herman ci hanno coccolati con le loro specialità vegetariane. Una buona tartar di manzo con maionese e coccante ai cereali e la guancia brasata hanno chiuso il pranzo.
Questo locale, proprio per la sua semplicità e l'aria giovane, informale mi piace molto, ti fa sentire a tuo agio, ti offre buon cibo e buon vino ma senza la pretesa del lusso o di certe formalità.
Prodotti di buon livello, prezzi modesti, conoscenza e professionalità. Di certo un posto non impegnativo da provare e dove divertirsi con poche cose.
Nel pomeriggio un'altra cosa ci incuriosiva molto: il castello di Kronborg
Il meraviglioso Castello di Kronborg a Elsinore, a 10 minuti di
treno da Copenaghen, è uno dei più importanti castelli rinascimentali
del Nord Europa. Conosciuto in tutto il mondo per l'Amleto di
Shakespeare.Nel
1580 re Federico II commissionò, insieme ad altri 113 re danesi, la
manifattura di ben 40 arazzi che attualmente sono esposti in una delle
sale del castello. La bellezza e la sontuosità della sala
da ballo e una visita negli oscuri sotterranei dove si trova la statua
dell'eroe nazionale Holger Danske rende reale la leggenda che dice che in caso di
pericolo la figura di pietra dell'eroe si trasformerà in carne ed ossa
per soccorrere la patria.
Putroppo però non avevamo abbastanza tempo e quindi ci siamo diretti verso il centro per vedere per un'ultima volta le vie affollate di gente. E' proprio li che abbiamo trovato la torre circolare sulla quale siamo saliti per ammirare la città dall'alto.
La Torre Circolare di Copenaghen, o Round Tower infatti è il più antico
osservatorio funzionante in Europa. Quando Cristiano IV costruì la torre, la
Danimarca era molto famosa per le scoperte astronomiche dell'ingegnoso
astronomo Tycho Brahe. Quando Brahe morì, il re decise di
continuare le sue ricerche proprio all'interno della torre. Attualmente
la torre circolare è ancora molto frequentata da astrofili, pensate che l'osservatorio è circondato da una piattaforma
esterna da cui si ha una magnifica vista della parte vecchia di
Copenaghen. Ne abbiamo fatta di strada a piedi per arrivare fino alla
piattaforma ma vi assicuriamo che ne vale la pena!!
E' vero che due giorni sono pochi ma io e Perla in due giorni abbiamo girato veramente tanto e ci siamo divertiti, abbiamo visto cose mai viste, abbiamo mangiato in posti fantastici e conosciuto una cutura diversa sia dall'Italia che dal Messico.
Bella la Danimarca, bella Kobenhavn, di sicuro ci ritorneremo.